Costituire una startup è un processo complesso e impegnativo, che richiede un’attenta pianificazione e l’assunzione di molte decisioni importanti. Tra queste, una delle più cruciali è la scelta della ragione sociale, ossia il nome con cui la tua azienda farà ingresso nel mondo degli affari.
La scelta del nome è davvero importante. La giusta ragione sociale, che sia rappresentativa e «libera» è uno step fondamentale: il nome incide significativamente nella tutela della proprietà intellettuale della tua startup. Non esiste proprietà intellettuale se riferita ad un bene già protetto da altri. In altre parole, scegliere un nome che è già protetto da altri competitor può comportare seri rischi per l’azienda.
La tutela della proprietà intellettuale è un aspetto fondamentale per qualsiasi startup. Essa comprende tutti quei diritti che proteggono i beni immateriali dell’azienda, come i brevetti, i marchi ed i segni distintivi in generale, i diritti d’autore e le informazioni riservate. Tutelare la proprietà intellettuale significa proteggere l’identità dell’azienda, il suo know-how, le sue invenzioni e le sue opere originali, che rappresentano il valore aggiunto della startup. Ecco perché è importante iniziare a ragionare in termini di tutela della proprietà intellettuale già in fase di scelta della ragione sociale.
La scelta del nome dell’azienda può infatti comportare la violazione dei diritti di proprietà intellettuale di terzi, ad esempio di altre aziende che utilizzano già lo stesso nome o un nome simile. Ciò può generare conflitti legali costosi, ma anche dannosi per l’immagine dell’azienda (anche il danno reputazionale ha un valore economico). Inoltre, la scelta di un nome già protetto da altri competitor può limitare la capacità della startup di costruire la propria identità e di distinguersi dalla concorrenza. Il nome è infatti uno dei fattori che contribuiscono a creare l’immagine dell’azienda e a comunicare i suoi valori e la sua missione. Se il nome è già utilizzato da altri, la startup potrebbe essere costretta a optare per un nome meno efficace o meno rappresentativo. Oltre a questo, una startup poco attenta, che ha impiegato una ragione sociale non più disponibile perchè già protetta da altri competitor, rischia di ritrovarsi a dover rettificare richieste di finanziamento avviate, con il rischio di precludersi l’ottenimento dell’assegno.
Per evitare di dover gestire una di queste pericolose variabili, è importante che la startup effettui una ricerca preliminare sulla disponibilità del nome scelto, al fine di verificare se esso è già stato registrato come marchio da altri competitor. È anche possibile registrare il nome come marchio, per tutelarlo e impedire che altri lo utilizzino. In questo modo, la startup avrà la priorità su quel segno distintivo e la certezza di poterlo utilizzare senza violare i diritti di proprietà intellettuale di terzi, costruendo la propria identità e la propria reputazione con maggiore sicurezza.
In conclusione, la scelta della ragione sociale è un aspetto critico nella costituzione di una startup e deve essere affrontato il prima possibile con attenzione e cura. La tutela della proprietà intellettuale è un elemento chiave per la sopravvivenza e la crescita dell’azienda, e deve essere considerata sin dalla fase iniziale della sua attività. La ricerca preliminare sulla disponibilità del nome scelto e la registrazione del nome come